
C'era, non molto tempo fà e neanche tento distante da qui, un tizio talmente avaro che dava da mangiare alla moglie solo vino di ultima serie e annacquato e insalata scondita. Se arrivavano degli ospiti, da gretto che era, non si faceva trovare in casa o si nascondeva per non dover offrire loro le migliori pietanze e il miglior alloggio secondo le regole dell'ospitalità. Le uniche occasioni in cui lasciava che la tapina si sfamasse, mentre lui si ingozzava di pietanze e tracannava vino, erano i pranzi e le cene a cui veniva invitato da parenti e amici oppure a scrocco di avventori e conoscenti. Un giorno giunsero in quella casa due amici che vedendola si preoccuparono per l’aspetto della moglie del tizio e parlando, parlando, lei si lasciò sfuggire qualche lamentela e raccontò alcuni episodi sull'egoismo del marito. I due amici si angustiarono per la poverina e si adirarono per l’insensibilità del marito, quindi pensarono di mettersi d'accordo con lei per dare una lezione a quell'avaraccio egoista. Si recarono al mercato, comprarono una polverina che faceva dormire e invitarono il marito a pranzo che accettò ancor prima della domanda ,avendo egli la dote di auto invitarsi e imbucarsi in ogni pranzo. L'uomo mangiò a quattro palmenti anche perché il pranzo gli era stato offerto e secondo lui il cibo offerto aveva più sapore, anche se non mancò di fare le solite critiche e appunti sulla cucina, i due invece stettero a guardare e poi lo accompagnarono a casa. A casa l'uomo si addormentò profondamente a causa della gran quantità di sonnifero che aveva ingerito insieme al cibo e anche per la quantità esagerata di vino che aveva bevuto. Di notte, i due tornarono e lo avvolsero in un bianco lenzuolo che cucirono, lasciando solo una piccola apertura all'estremità del capo e lo portarono al cimitero. Qui, tolsero il coperchio ad una tomba vuota e vi misero dentro l'uomo come se fosse stato un cadavere. Poco alla volta, a causa del freddo a della posizione scomoda l'uomo cominciò a svegliarsi. Intanto i due si erano travestiti, infilandosi delle lenzuola con solo i buchi per gli occhi. Con un bastone presero anche a far piovere una gragnola di colpi sul malcapitato che risvegliatosi completamente, si rese conto di essere in un cimitero, dentro una tomba e pensò che le due figure animalesche altri non erano due angeli inquisitori. Allora cominciò a gemere e a chiedere pietà e i due travestiti iniziarono il loro serrato interrogatorio minacciandolo di morte se non avesse risposto sinceramente: " Ti sei mai preoccupato di altri al di fuori di te stesso? Quando hai dato a chi chiedeva il tuo aiuto?"- Lui pensò, pensò molto, voleva rispondere, ma non trovava risposta, e allora arrivò una bastonata da uno degli spiriti. -“Quando hai fatto a tua moglie un regalo che valesse quanto tu pretendevi per te?”- Anche a questa credeva di saper rispondere, ma qualcosa dentro glielo impedì,e così arrivarono due bastonate. -“Quando hai accettato una sua idea che fosse in disaccordo con le tue?"- A questa poi, non provò nemmeno a pensare ,e si prese rassegnato altre legnate. L’interrogatorio continuava e il poveretto continuava a non trovare risposte e di conseguenza a prendersi botte su botte ,ma stranamente cominciò ad avere il dubbio se gli facevano più male le bastonate o le verità che trovava dietro alle risposte che non riusciva a trovare a quelle domande. L'uomo incalzato dalle domande, scoppiò in lacrime e quelli lo pestarono più forte di prima finché non perse nuovamente i sensi. A quel punto lo riportarono a casa e dissero alle moglie: -"Non ti preoccupare, lascialo dormire, domattina vedremo se sarà guarito dall'egoismo”-. Il giorno dopo non appena l'uomo torno in sé, andò al supermercato e fece una bella spesa pensando che potevano esistere altri gusti e non solo i suoi. A tutti i bisognosi che incontrò diede denaro, affetto e comprensione. Comprò un bel regalo per la moglie e quando tornò a casa le diede tutte quelle belle e buone e lasciò ch’ella esprimesse le sue idee ed i suoi gusti ed i suoi desideri che lui approvava. Poi chiamò gli amici e li invitò ad una magnifica e ricca cena e arrivò ad offrire loro le pietanze e i vini che aveva sempre negato anche a se stesso. Cominciò ad ascoltare anche voci che non fossero solamente la sua e alla fine riuscì, a non volere aver ragione a tutti i costi, arrivando persino ad ammettere le sue colpe: La moglie e gli amici furono felici della trasformazione e da allora si convinsero che i miracoli esistono, perché l'uomo, finché visse, si comportò in modo altruista e generoso.
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