Il mondo cambia e tutti ce ne accorgiamo, anno dopo anno, con l’alternarsi delle stagioni e non abbiamo il bisogno delle statistiche e delle informazioni (sempre sensazionali) che ci propinano i mezzi di comunicazione.
25 dicembre 2008
Ma quali inverni?
23 dicembre 2008
Lettera aperta a Babbo Natale
Caro Babbo Natale, ti scrivo per la prima volta, e sento il bisogno di farlo, non per chiederti di ricordarti di me per Natale, ma per scusarmi di non averlo mai fatto prima.
"La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte..." Cominciava così la vecchia filastrocca dedicata alla Befana, e lei era, da sempre, presente nell’immaginazione di noi bambini con l’aspetto di una vecchietta curva e mal in arnese, ma ancora autoritaria e con un caratteraccio da mettere in soggezione anche i più discoli.
Il mio ricordo indelebile è fissato nel momento dell'improvviso risveglio, provocato dal trambusto proveniente dalla cucina, che mi faceva scendere di scatto dal letto per correre verso ciò che immaginavo già.
15 dicembre 2008
Al Trivio, Rovereto
Però la piazzetta è tra le più conosciute, carica di storia per il paese, un angolo di ritrovo per i giovani in evidenza e i meno giovani evidenti.
C'è anche tanto di monumento: un bel proietto da 380mm italiano della prima guerra mondiale e sotto la lapide che riporta il numero delle case distrutte durante quegli anni.
Non grande all'interno anche se su più piani, arredo moderno, piccolo banco bar con esposizione di liquori da capogiro per la ricercatezza, tavolo a parte con i vini aperti perché si può ordinare anche al bicchiere ,vini di nome: più o meno gli stessi che fanno bella mostra in tutti i locali come questo.
La cameriera che accoglie e spoglia dopo aver verificato dalla dirigente o proprietaria :comunque caposala: pochi attimi di dubbio poi la conferma che potevamo accomodarci in uno dei quattro tavoli liberi sugli otto presenti a quel piano.
La caposala porta i (grandi) menù ,piatti unici,piatti assaggio e lista specialità; ci attira il risotto al radicchio e formaggio che si fa solo per due ,(bene; siamo in due) e che ordiniamo quando torna ma :
Scusate se non vi ho detto prima che il risotto non è possibile farlo perchè abbiamo una comitiva di 24 persone e poi la cucina sta per chiudere (alle 13 e 30?) .
allora un opterei per......non mi lascia finire la frase.
Non voglio sembrare invadente (ha no!) ma vi consiglio il piatto unico con un primo e un secondo insieme .
sguardo tra il perplesso e il sorpreso :noi; sicuro il suo, sottolineato da oscillazione del capo in segno di : o così o non sò! Vada per il piatto unico.
Acqua e vino ,anche al bicchiere.
Acqua minerale frizzante e un bicchiere di marzemino.
Arriva la cameriera con l'acqua già aperta che, con velocità incredibile, ha già versato nei bicchieri.
Ci guardiamo .. . già aperta , ma neanche a Nairobi!
Arriva la Major con il vino, mostra la bottiglia , non conosco il produttore ma l'assagerò. Se ne va.
Torna con il bicchiere di vino già fatto lo appoggia al tavolo e se ne và.
Ma dai! neanche al dopolavoro ferroviario.
Ed eccolo lì! solito vino barricato che, a parte la forte impronta disegatura di faggio cotta, permette di riconoscere pochi altri gusti, non che non mi piace ma anche qui la moda.
La moda è la masterizzazione dell'enogastronomia d'assalto :tutti sulle barricate!
Il piatto unico arriva in tempo record e non fa mistero del suo viaggio dal frigorifero al tavolo passando per il microonde (porcellana gelata ai bordi ,pietanza da altoforno) non permette che di apprezzarne che la composizione.
Non ci addentriamo nella scelta dei dolci dopo la vista della crema di gelato e spezie del tavolo vicino che dimostra la sua provenienza da freezeer al momento di essere tagliata.
Andiamo direttamente al caffè ben servito con alcuni biscottini, ma in linea con chi lo ha preceduto: bollente, lungo, aroma bruciato .
Vorremmo prenderci il tempo per parlare del nostro e del posto ma e un continuo roteare della cameriera e dell'altra a chiedere se vogliamo altro e se andava tutto bene e se gradiamo non si sà chè, e che cosa e ancora.
Infine sono passate alle vie di fatto, sprarecchiando un pezzo alla volta ,tanto che l'abbiamo preso per un invito a liberare il campo.
Entrata ore 13 e 30 due piatti unici con porzione di tagliata ai ferri ripassata al microonde con giro d'olio ed erbe, 75cc di acqua minerale frizzante, un bicchiere di vino marzemino del trentino ,due caffè accompagnati da alcune scheggie di biscotto , pane e coperto, uscita 14 e 15 , spesa quarantotto euro .
Prendono carte di credito ma perdono clienti :due sicuramente.
12 dicembre 2008
Perchè l'ho cancellato dal mio navigatore
Uno dopo l'altro li ho visti tutti nudi e reali: gli alberghi, gli impianti di risalita,i parcheggi,l'ospedale,i servizi pubblici ;anno dopo anno fatti di delusioni che si sommano e infine anche i locali tipici.
Infine anche il mio posto, già, perché dopo aver eletto da anni questo locale come il mio "posto fisso" ogni volta che sono in questa città per lavoro o vacanza (la primavera per il sole,l'estate per il fresco,l'autunno per i funghi,l'inverno per sciare e per le fiere, le sagre, i mercati) ho sbattuto la faccia su un aspetto che non avevo mai conosciuto nè previsto di trovare qui.
Tutte le volte che vengo nel "mio posto fisso",mangio,bevo e ricarico di birra tre bottiglioni tipici del locale con il suo logo e acquistati qui.
Domenica nell'aprire uno dei bottiglioni il tappo si è rotto,un tappo di plastica bianco da pochi centesimi;bè poco male mi dico e dico a chi stava al banco .
-Scusa puoi darmi un'altro tappo?
-noi non abbiamo i tappi-
-Allora(rido) vuoi farmi comperare un'altro bottiglione solo per un tappo o mi fai andare via con il bottiglione aperto?
-noi non diamo solo tappi e riempiamo i bottiglioni che si chiudono-
-Scusa (non rido) perdi la vendita e forse anche il cliente per il valore di un tappo di plastica?
-nessuna risposta ......braccia allargate.
Resto allibito . . .ho capito bene? e sì ho capito bene!
Non abbiamo mangiato, non abbiamo bevuto non abbiamo ricaricato i bottiglioni e credo che, forse ,non avrò più il mio posto fisso in questa città
Sintesi: Tipicità locali? campagna di accoglienza turistica?espressione di un territorio e dei suoi abitanti?
Ma allora non è vero che c'è crisi e dobbiamo essere più disponibili e adattarci alle condizioni di un mercato più difficile ,selettivo che sta perdendo consumatori,e che pertanto di tutto deve essere fatto per tenersi stretti i clienti ,coloro che permettono agli esercizi di sopravvivere.
C'è chi lo ha capito e chi no. Peccato.
01 dicembre 2008
Ode a "la Salamina"
Prima ad védrat int al piat,
o bèla salamina,
at sént int l’aria!...
L’è al tò profùm che, a curóna,
al t’zzircónda come ’na regìna.
Regìna di salàm ti t’jé!...
Délizzia rara,
vant e argój
dla nostra Frara.
Adéss t’jé lì ch’at fum
davanti a mi,
rutundéta e grasstìna,
ligàda strich da tuti i vèrss;
da sóta ad sóra
e anch par travèrss.
T’jé lì ch’at difendi ancóra
cal tesór ch’at gh’a déntar:
al balsam dal tò corp
che, come ’na sgnóra,
t’al fa desideràr…
A n’in póss più!...
At vój magnàr!...
At cucc un puchìn
par guardàrat bén bén;
e pò, pian pianìn,
a t’infilzz còl curtèll
a at vérz a mità:
j òcc i’m ssa slàrga, am tìra al pinguèl, am sùda al palà…
Al sugh tò lusént,
ch’al ’t cóla pr’i fianch,
jè làgarm d’amór
verssàdi par mi.
At ringràzzi, salàma!...
At ringràzzi, col cuór:
al tò sacrifìzzi
t’l’à fat con unór!.