12 febbraio 2013

TRA VINIFERA E LABRUSCA









E' uscito il mio ultimo libro per la casa editrice BOOKSPRINT, un percorso itinerante che segue il lungo percorso fatto dalla vite e dal vino nel tempo e tra le civiltà.
“Tra Vinifera e Labrusca” è un libro  che si rivolge agli appassionati della cantina, ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere al meglio un prodotto antico quasi quanto la nostra civiltà e che da sempre ha caratterizzato la produzione agricola del nostro Paese.
In questo viaggio nel tempo e nella cultura anticha tracciato dall’espansione della vite domestica, che si sviluppa in tutta l’Età del Bronzo e del Ferro fino all’affermarsi delle culture dei Greci e dei Romani, è impossibile non vedere quanto la storia del vino e della vite si sia intrecciata alla cultura umana, accompagnandola fino ai nostri giorni.
Questo lavoro attorno alla vite e al vino in tutti i suoi molteplici aspetti, non solo quindi eno-gastronomici ma anche  storico-culturali  ha il pregio di essere proposto in modo  scorrevole, per facilitare l’approccio da parte di tutti i lettori. Disegna per tratti essenziali la storia del territorio in rapporto alla coltivazione della vite, della produzione e del consumo del vino e all’importanza che questi hanno nella vita.
Un viaggio condotto con passione e competenza tecnica, ma anche con giocosità e ironia, un itinerario pieno di sorprese, arricchito da aneddoti curiosi, da un fuoco pirotecnico di citazioni, a volte surreali, che spaziano nei campi più svariati. Un racconto intenso che finirà con l’appassionare anche gli astemi.
                                                                            

VINO E SESSO




Sui rapporti tra vino e sesso sono tantissimi i dati a disposizione, quelli di seguito rappresentano solo alcuni
della storia, di fatto, questa bevanda ha sempre rappresentato la principale fonte di massa per stimolare l’erotismo.
Già a Babilonia veniva assunta durante le celebrazioni pubbliche e nei templi, dove gli ebbri si univano alle sacerdotesse di Ishtor, dea dell’amore. Re e dignitari erano i primi a soddisfare le proprie brame, poi con la distribuzione del vino anche al popolo, la festa si trasformava in un’orgia collettiva.
Non si conosce la ricetta esatta di questa bevanda, ma si presume fosse preparata con uva pestata, datteri e spezie.
Nell’antico Egitto per far diventare magico il vino, venivano aggiunte erbe particolari e famosa era la ricetta
di Cleopatra, contenente oppio e sostanze allucinogene, come belladonna o mandragora. Successivamente, Ippocrate ribadì il concetto che il vino era sinonimo di civiltà e buona salute anche sessuale, riportando un’opinione comune secondo la quale questa bevanda e non l’acqua, era adatta all’umanità civilizzata.
Greci e Romani dedicarono al vino il culto erotico del dio fallico Dioniso o Bacco, i cui effetti erano potenziati aggiungendo ingredienti afrodisiaci come cannella, mandorle o rosmarino. Nei suoi versi Ovidio suggeriva di ricorrere al vino come alibi per compiere i primi approcci o preparare all’amore:
“Ebrietas ut vera nocet, sic ficta iuvabit… Vina parant animos faciuntque caloribus aptos… et Venus in vinis ignis in igne fuit”
(Come se è vera nuocer può l’ebbrezza, così giova se è finta... i vini preparano gli animi e li rendono aperti agli ardori… e Venere nei vini diviene fuoco aggiunto al fuoco).
Il vino, in riferimento alla quantità assunta, aveva ed ha effetti positivi o negativi sulla vita sessuale, agendo
indirettamente tramite i centri nervosi, o direttamente sull’apparato genitale. Purtroppo il fenomeno, notissimo ai medici, sfugge da sempre al dominio dell’uomo.