23 settembre 2022

IL SERGENTE NELLA SABBIA


Corsi e ricorsi dei cicli storici” è la teoria dove si sostiene che alcuni accadimenti si ripetono con le stesse modalità anche a distanza di tanto tempo e questa volta ne troviamo conferma nella storia militare del Sergente carrista Roncagalli Giovanni di Egidio, classe 1914, combattente e reduce, ma anche (e qui scatta l'intrigante parallelismo) , padre del caporalmaggiore carrista Roncagalli Pierluigi, socio ANCI della sezione “MOVM Francesco Tumiati” di Ferrara.

La storia si ripete a distanza di molti anni, c'è un filo che li unisce, sono stati entrambi carristi: il padre Giovanni, ha partecipato alle campagne di guerra in Africa, effettivo al XX° Battaglione Carri nel 1935 e al 133° Reggimento Carristi nel 1942, il figlio Pierluigi ha svolto il servizio di leva a Cordenons nel 1972 al LXIII° Battaglione Carri.

Roncagalli Giovanni nasce a Guarda Veneta in provincia di Rovigo il 24 novembre 1914 è un giovane che ha voglia di fare e appena gli è possibile si trasferisce a Ferrara dove trova lavoro come falegname e si sposa.

Nell’aprile del 1935, come molti giovani della sua classe, risponde alla chiamata alle armi ed è inviato al Reggimento Carri Armati in Bologna, una specialità del Regio Esercito moderna, potente e tecnologica e che, anche già dal motto “Pondere Et Igne Iuvat”, suscitava entusiasmo e orgoglio nei giovani che ne facevano parte e difatti il Roncagalli, già nell'agosto di quell'anno, viene promosso caporale per il suo impegno.

In quegli anni il regime tendeva a sviluppare la politica coloniale dell'Italia, che, già dalla fine del secolo precedente, possedeva le colonie di Eritrea e Somalia, arrivando a dichiarare guerra all’Etiopia e ad invaderla.

Per esigenze di prestigio vengono inviate in quella regione, al comando del generale Emilio de Bono, rimpiazzato poi dal maresciallo Pietro Badoglio, le migliori truppe per modernità di mezzi, tra cui i reggimenti di Fanteria Carrista.

Il Reggimento di cui fa parte il caporale Roncagalli viene imbarcato a Napoli il 28 settembre 1935 con destinazione il Corno d’Africa e sbarca a Massaua il 9 ottobre 1935 .

Nella Somalia Italiana vengono formate le unità per l’invasione dell’Etiopia e il caporale si ritroverà nelle sabbie Etiopi in forza al XX° Battaglione Carri d'Assalto “Randaccio” che si distingue in più occasioni, soprattutto nella battaglia dello Scirè.

Roncagalli verrà promosso caporalmaggiore e riceverà la croce al merito di guerra e la medaglia commemorativa della campagna di guerra dell’A.O.I. Alla fine delle operazioni, però il XX° Battaglione Carri non viene rimandato in Italia, rimane dislocato a Mogadiscio al comando del colonnello Salvatore Zappalà e Giovanni viene trattenuto in servizio fino al mese di agosto 1937 quando, finalmente viene imbarcato per l’Italia dove verrà congedato il 2 dicembre dello stesso anno.

Rientrato a Ferrara ritorna alla vita civile, alla famiglia e ad un nuovo lavoro nelle ferrovie di stato, ma di li a pochi anni nuove nuvole di guerra si addenseranno nei cieli dell'Europa che porteranno alla seconda guerra mondiale e l’Italia entrerà nel conflitto il 10 giugno 1940.

Nel dicembre 1940 Roncagalli viene richiamato alle armi e inviato al 1° Reggimento di Fanteria Carrista e nel giugno 1941 arriva la nomina a sergente e il trasferimento a Parma in forza al 33° Reggimento di Fanteria Carrista nell'antica caserma della “Pilotta” (ex Palazzo Farnese).

Alla fine di agosto del 1941 il reggimento entra a fare parte della neo costituita 133° divisione Corazzata “Littorio” che, dopo un periodo di addestramento nel Pordenonese e nel Brindisino, verrà inviata in Africa Settentrionale.

L'esercito, in Africa del Nord, dopo i successi conseguiti nel 1940 al comando del maresciallo Rodolfo Graziani, subisce le offensive degli inglesi e richiede l'invio di nuove unità dall'Italia.

Il 13 gennaio 1942 il sergente Roncagalli sbarca a Tripoli al seguito del 133° Reggimento Carrista per affrontare le sabbie della Libia poi, nell'aprile 1942 q il X° battaglione carri M, di cui fa parte, viene ceduto in forza al 132° Reggimento Carristi “Ariete”.

L’unità corazzata prenderà parte alle operazioni che culmineranno con la battaglia di El Alamein, dove verranno pesantemente colpite le divisioni corazzate italiane Ariete e Littorio, il 5 novembre 1942 Roncagalli viene catturato dagli inglesi e avviato verso la prigionia.

Il 27 novembre 1942 Roncagalli si trova insieme a tanti altri italiani nel campo di prigionia di Elvuan in Egitto, vi rimane fino al maggio 1944 quando viene trasferito nel tristemente noto campo n.309 di El Quassasin dove rimarrà rinchiuso fino alla fine della guerra.

Soltanto nel luglio del 1946 viene rimpatriato in Italia e potrà ritornare a Ferrara dove, nel settembre nel 1946, è posto definitivamente in congedo

Nel novembre 1955 viene concessa al sergente in congedo Giovanni Roncagalli una seconda croce al merito di guerra.