10 gennaio 2014

AGNOSTICO



ll significato originale della parola “agnostico” è andato perduto. Una persona che attualmente si autodefinisce tale è un ateo, cioè uno che sostiene un credo ateo, opposto e complementare al credo religioso.“Agnostico” invece vuol dire uno che non sa, ma che è pronto ad esplorare e a demolire momentanee certezze, le pietre miliari che spesso e volentieri scambiamo per la meta stessa.
Io sono un agnostico, prima di tutto perchè non so,e non sono disposto ad accettare un sapere e una cosmologia prese in prestito.
Sono agnostico anche per una seconda ragione: la mia percezione della vita e del mondo si muove al di lá della Gnosi. La sensibilitá religiosa nota come gnosi, o gnosticismo, è l’elemento centrale di molti “ismi” e credenze attraverso i secoli,quali il mitraismo, il manicheismo, lo zoroastrismo e il buddismo tibetano. È comune ai nuovi culti new age e a molte scuole fondate da nuovi leader religiosi del ventesimo secolo, e si trova anche ai margini del giudaismo, del cristianesimo,e dell’Islam.
Nonostante le differenze storico-culturali delle religioni di cui sopra, il temine agnostico è condiviso da ognuna di esse. Il punto di partenza di tale modo di sentire e interpretare il mondo e la vita è un’ansietá metafisica unita ad un senso di alienazione psicologica. Lo gnostico percepisce se stesso come un essere abbandonato, in un mondo lasciato vuoto dal divino.