ll significato originale della
parola “agnostico” è andato perduto. Una persona che attualmente si
autodefinisce tale è un ateo, cioè uno che sostiene un credo ateo, opposto e
complementare al credo religioso.“Agnostico” invece vuol dire uno che non sa,
ma che è pronto ad esplorare e a demolire momentanee certezze, le pietre
miliari che spesso e volentieri scambiamo per la meta stessa.
Io sono un agnostico, prima di tutto
perchè non so,e non sono disposto ad accettare un sapere e una cosmologia prese
in prestito.
Sono agnostico anche per una seconda
ragione: la mia percezione della vita e del mondo si muove al di lá della
Gnosi. La sensibilitá religiosa nota come gnosi, o gnosticismo, è l’elemento
centrale di molti “ismi” e credenze attraverso i secoli,quali il mitraismo, il
manicheismo, lo zoroastrismo e il buddismo tibetano. È comune ai nuovi culti
new age e a molte scuole fondate da nuovi leader religiosi del ventesimo
secolo, e si trova anche ai margini del giudaismo, del cristianesimo,e dell’Islam.
Nonostante le differenze
storico-culturali delle religioni di cui sopra, il temine agnostico è condiviso
da ognuna di esse. Il punto di partenza di tale modo di sentire e interpretare
il mondo e la vita è un’ansietá metafisica unita ad un senso di alienazione
psicologica. Lo gnostico percepisce se stesso come un essere abbandonato, in un
mondo lasciato vuoto dal divino.