05 dicembre 2011

"UN PAESE DI PIANURA" di Botti Gabriele







Le storie raccolte in questo libro sono solo un tentativo per non lasciare scappare dei ricordi che, altrimenti, difficilmente potrebbero sopravvivere.
Sono le cronache romanzate di piccoli fatti accaduti tanto tempo fa, che magari riusciranno a fare un po’sorridere, oppure ad immalinconire, chi li leggerà.
Il tentativo di ricostruire ciò che allora potevano sembrare, agli occhi di un bambino, per quei tempi, avvenimenti eccezionali mentre ora risultano solo piccole storie e il tempo passato è talmente tanto che, vista la fatica che ho fatto per cercare di ricostruirle, ormai nessuno le ricorda più.
Sono racconti fanno parte di un bagaglio di ricordi legati ad un momento particolare della vita. Il tempo in cui avveniva la trasformazione del pargolo in discolo, non più l'asilo infantile, con la mamma come unico punto di riferimento ma la scuola elementare, la bicicletta e tanta voglia di vita, per viaggiare a ruota libera.
Il ricavato dalle vendite è destinato all'Associazione Trapiantati di Cuore S.Orsola-Malpighi onlus, per il completamento della realizzazione della casa di accoglienza per trapiantati "TETTOAMICO", all'interno del Policlinico S.Orsola di Bologna
In catalogo, ordinabile nelle librerie, Edizioni BookSprint, Euro 14,20

22 novembre 2011

Un cuore artificiale controllabile via Internet Impiantato per la prima volta in Italia in provincia di Milano

Eccezionale intervento all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Un cuore artificiale di nuova generazione, controllabile via Internet, è stato impiantato per la prima volta in Italia.

Il sistema permette di monitorare, in tempo reale e a distanza, le condizioni del paziente e il funzionamento della pompa che supporta il cuore malato.

L’intervento è stato eseguito da un’èquipe diretta da Ettore Vitali, responsabile del Dipartimento Cardiovascolare. Il paziente, un uomo di Novara di 65 anni, ha eseguito una visita di controllo in questi giorni: sta bene ed è tornato a casa, alle sue normali attività.

La consolle di cui è dotato questo “cuore artificiale” (più correttamente Vad, Ventricular assist device) permette al paziente di collegarsi a un computer per scaricare i dati e trasmetterli via Internet. «Ciò consente il monitoraggio medico a distanza – spiega Vitali – Permette infatti agli specialisti di visualizzare in tempo reale lo stato di salute del paziente rilevando parametri della pompa, monitorando il flusso sanguigno, la potenza utilizzata e la velocità della turbina».

Il cuore artificiale è piccolo e leggero (pesa poco più di 100 grammi), tanto da stare comodamente in una mano. La pompa, che viene impiantata all’apice del ventricolo sinistro (sottoposto al carico maggiore perché distribuisce il sangue a tutto l’organismo, mentre il destro rifornisce solo i polmoni) e lo svuota reimmettendo il sangue nell’aorta, è la parte principale di un sistema che comprende un cavo di collegamento con l’esterno, le batterie e una consolle che funge anche da caricatore per le batterie.

L’apparecchio supporta il cuore malato ripristinando le normali condizioni emodinamiche e il corretto afflusso di sangue agli organi periferici. E «rappresenta una speranza in più per i pazienti affetti da scompenso cardiaco. Non solo un ponte verso il trapianto, ma una soluzione in grado di garantire un’ottima qualità di vita».

Finora questo cuore artificiale dotato di telemetria è stato impiantato in 18 pazienti in tutto il mondo, arruolati in un trial clinico avviato presso i centri cardiochirurgici di Berlino e Bruxelles. Humanitas è il primo ospedale italiano ad entrare nel trial. Il paziente operato ha alle spalle una storia clinica complessa: un severo peggioramento dello scompenso cardiaco avrebbe reso necessario un trapianto di cuore, impedito dalla presenza di un tumore.

«L’impianto del Vad – spiega Vitali – era l’unica soluzione per permettere al paziente di recuperare le forze dopo lungo periodo di scompenso cardiaco e uno stato di salute tale da permettere un successivo trattamento del tumore».

È già allo studio un’ulteriore evoluzione di questo dispositivo. «Presto – conclude – sarà disponibile una nuova consolle, munita di una Sim: trasmetterà i dati in continuo senza avere bisogno, come adesso, della base. E sarà sempre in comunicazione ovunque sia presente una rete cellulare».

VIDEO:http://multimedia.lastampa.it/multimedia/ovo/lstp/96

14 ottobre 2011

Addio a Wilson Greatbatch,il papà del pacemaker


Fu inventato per sbaglio, e all'inzio era grande come un armadio: ci volle diverso tempo per far diventare il primo pacemaker grande come la mano di un bambino, piccolo a sufficienza per essere impiantato nel petto di un adulto. L'inventore del pacemaker, l'ingegnere Wilson Greatbatch, è morto il 27 settembre a Buffalo, nello stato di New York, dove era nato il 6 settembre di 92 anni fa. Le cause della morte non sono state rese note, ma il genero Larry Maciariello ha spiegato che la sua salute era già da tempo «precaria».

Studioso instancabile - Ingegnere instancabile - all'attivo aveva più di 150 brevetti - Greatbatch iniziò a interessarsi all'elettronica da giovane, durante l'impiego in una radio amatoriale. Dopo essersi laureato in ingegneria iniziò a studiare la relazione tra cuore e sistema elettrico: e, tra un connessione a «onde corte» e l'altra, un giorno installò un resistore con una resistenza sbagliata, scoprendo che gli impulsi ricavati, seppure non aveano nulla a che fare con quelli che avrebbe voluto stimolare, erano identici a quelli del battito del cuore. E così nacque il primo pacemaker: per puro caso.

Il «piccolo» inconveniente - L'unico inconveniente? Tutto l'apparato elettrico era grande più o meno quanto un armadio, ed era quindo molto distante dall'essere impiantabile. Dopo mesi di lavoro per la riduzione delle dimensioni del dispositivo e diversi esperimenti sugli animali, nel 1960 il pacemaker era pronto per essere impiantato nell'uomo: il primo fu Henry Hennafeld, di 77 anni, che dopo l'intervento sopravvisse per 18 mesi. Il brevetto del pacemaker impiantabile fu registrato il 22 luglio dello stesso anno. E nel 1983 è stato nominato dalla National Society of Professional Engineers uno dei 10 contributi di ingegneria più importanti per la società degli ultimi 50 anni.

Oltre il pacemaker - Il dispositivo che oggi fa battere i cuori di milioni di pazienti gli è valso diversi premi: tra gli ultimi il Lemelson-MIT Prize nel 1996, ricevuto all'età di 77 anni. Ma la sua personalità eclettica gli permise di spaziare in diversi ambiti della scienza: negli ultimi anni lavorò a possibili cure per l'Aids, e propose alla nuova generazione di studiosi di sviluppare la fusione nucleare utilizzando un tipo di elio trovato sulla luna. Prima di morire ha avuto anche modo di lanciare una previsione sul futuro delle risorse energetiche del pianeta: i combustibili fossili non dureranno oltre il 2050. Sposato con Eleanor per oltre 60 anni, Greatbatch lascia 5 figli.

27 settembre 2011

UNA CAMPAGNA DI PREVENZIONE CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE

La mattina, appena svegli, mettete l'indice e il medio della mano sul polso dell'altro braccio, rivolto verso l'alto. E, solo per trenta secondi, cercate di percepire i segnali che il cuore vi manda. Magari ripetete questa operazione anche nel pomeriggio. Tutte le pulsazioni dovrebbero essere uguali: se percepite che cambiano di intensita' e non sono regolari, o comunque se vi accorgete che si superano i cento battiti al minuto (basta moltiplicare per due il numero ottenuto), parlatene con il vostro medico. E' questa la semplice raccomandazione che viene da A.L.F.A (Associazione Lotta alla Fibrillazione Atriale) in occasione della giornata nazionale di sensibilizzazione sulla Fibrillazione Atriale: un messaggio di salute e prevenzione che sara' diffuso il 2 ottobre in 10 piazze italiane in contemporanea. Le citta' che hanno aderito all'iniziativa sono: Ancona, Bari, Bologna, Catania, Bergamo, Milano, Firenze, Napoli, Roma, Venezia. Per l'occasione, nella maggior parte di queste citta' sara' allestito un gazebo nelle piazze italiane e i cittadini avranno la possibilita' di ricevere materiali informativi sulla patologia, per le altre il materiale verra' distribuito in ospedale e nei reparti di cardiologia. Nata per sensibilizzare e informare le persone sulla fibrillazione atriale e i rischi che comporta, la Campagna STOP FA coinvolge anche le istituzioni, avendo richiesto ed ottenuto i Patrocini dalle Regioni, Provincie e Comuni dove si svolge la Giornata di sensibilizzazione, oltre a favorire una corretta interazione tra medico di medicina generale e paziente. A questo scopo, e' gia' attivo il sito web www.stopfa.org che offre agli utenti informazioni utili sulla prevenzione, sulla diagnosi e sul trattamento della patologia. Tra i 120.000 italiani che ogni anno scoprono di avere questa patologia, che costa circa tre miliardi di euro al sistema sanitario, molti non sanno che il cuore batte in maniera anomala. "Una persona su cento nel nostro Paese soffre di fibrillazione atriale, ma molti non sanno di essere malati e spesso non si conoscono i rischi per il cervello legati a questa anomalia - spiega Antonio Raviele, Direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari e Presidente di A.L.F.A. e Direttore della Cardiologia dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre -. Per questo abbiamo creato uno slogan semplice e impressivo: "ascolta il tuo cuore, proteggi il tuo cervello. E' sufficiente, infatti, misurare le pulsazioni regolarmente per scoprire se i battiti sono irregolari o accelerati e, se questo avviene, rivolgersi al medico. Ancor piu' importante - conclude Raviele - e' monitorare le pulsazioni in caso di palpitazioni, affanno e stanchezza immotivata".