15 dicembre 2008

Al Trivio, Rovereto


Il locale è di quelli che vanno tanto da un po di tempo in quà, stà in un posto strategico del centro storico, in un angolo di una piazzetta, nascosto in grande evidenza.
Però la piazzetta è tra le più conosciute, carica di storia per il paese, un angolo di ritrovo per i giovani in evidenza e i meno giovani evidenti.
C'è anche tanto di monumento: un bel proietto da 380mm italiano della prima guerra mondiale e sotto la lapide che riporta il numero delle case distrutte durante quegli anni.
Non grande all'interno anche se su più piani, arredo moderno, piccolo banco bar con esposizione di liquori da capogiro per la ricercatezza, tavolo a parte con i vini aperti perché si può ordinare anche al bicchiere ,vini di nome: più o meno gli stessi che fanno bella mostra in tutti i locali come questo.
La cameriera che accoglie e spoglia dopo aver verificato dalla dirigente o proprietaria :comunque caposala: pochi attimi di dubbio poi la conferma che potevamo accomodarci in uno dei quattro tavoli liberi sugli otto presenti a quel piano.
La caposala porta i (grandi) menù ,piatti unici,piatti assaggio e lista specialità; ci attira il risotto al radicchio e formaggio che si fa solo per due ,(bene; siamo in due) e che ordiniamo quando torna ma :
Scusate se non vi ho detto prima che il risotto non è possibile farlo perchè abbiamo una comitiva di 24 persone e poi la cucina sta per chiudere (alle 13 e 30?) .
allora un opterei per......non mi lascia finire la frase.
Non voglio sembrare invadente (ha no!) ma vi consiglio il piatto unico con un primo e un secondo insieme .
sguardo tra il perplesso e il sorpreso :noi; sicuro il suo, sottolineato da oscillazione del capo in segno di : o così o non sò! Vada per il piatto unico.
Acqua e vino ,anche al bicchiere.
Acqua minerale frizzante e un bicchiere di marzemino.
Arriva la cameriera con l'acqua già aperta che, con velocità incredibile, ha già versato nei bicchieri.
Ci guardiamo .. . già aperta , ma neanche a Nairobi!
Arriva la Major con il vino, mostra la bottiglia , non conosco il produttore ma l'assagerò. Se ne va.
Torna con il bicchiere di vino già fatto lo appoggia al tavolo e se ne và.
Ma dai! neanche al dopolavoro ferroviario.
Ed eccolo lì! solito vino barricato che, a parte la forte impronta disegatura di faggio cotta, permette di riconoscere pochi altri gusti, non che non mi piace ma anche qui la moda.
La moda è la masterizzazione dell'enogastronomia d'assalto :tutti sulle barricate!
Il piatto unico arriva in tempo record e non fa mistero del suo viaggio dal frigorifero al tavolo passando per il microonde (porcellana gelata ai bordi ,pietanza da altoforno) non permette che di apprezzarne che la composizione.
Non ci addentriamo nella scelta dei dolci dopo la vista della crema di gelato e spezie del tavolo vicino che dimostra la sua provenienza da freezeer al momento di essere tagliata.
Andiamo direttamente al caffè ben servito con alcuni biscottini, ma in linea con chi lo ha preceduto: bollente, lungo, aroma bruciato .
Vorremmo prenderci il tempo per parlare del nostro e del posto ma e un continuo roteare della cameriera e dell'altra a chiedere se vogliamo altro e se andava tutto bene e se gradiamo non si sà chè, e che cosa e ancora.
Infine sono passate alle vie di fatto, sprarecchiando un pezzo alla volta ,tanto che l'abbiamo preso per un invito a liberare il campo.
Entrata ore 13 e 30 due piatti unici con porzione di tagliata ai ferri ripassata al microonde con giro d'olio ed erbe, 75cc di acqua minerale frizzante, un bicchiere di vino marzemino del trentino ,due caffè accompagnati da alcune scheggie di biscotto , pane e coperto, uscita 14 e 15 , spesa quarantotto euro .
Prendono carte di credito ma perdono clienti :due sicuramente.

Nessun commento: