Il percorso si snoda per circa due chilometri in sede stradale, per la maggior parte sul marciapiedi o nelle corsie dedicate ai pedoni o lungo il ciglio di strade dove per alcuni tratti non è consentita o è limitata la circolazione di veicoli. Il punto di partenza per la passeggiata si trova sull'incrocio con semaforo tra la strada statale 16 Adriatica (via Padova) , la via Savonuzzi, a destra provenendo dalla città, che entra a Pontelagoscuro e la via Giovanni Romito a sinistra, che attraversa il quartiere Boschino.
Siamo nel Borgo Boschino e percorriamo via Giovanni Romito fino all'incrocio con la prima trasversale a destra, via Luciano Bottoni. Dopo il primo edificio d'angolo incontriamo l'entrata posteriore che immette al cortile interno del condominio chiamato il Palazzone (1929-30) che venne soprannominato il “Vaticano” per la sua mole e per la vasta articolazione interna, questo fu uno tra i primi edifici di edilizia popolare realizzato a favore della manovalanza impiegata nelle numerose industrie sorte nel paese a partire dalla fine dell'800.
Si prosegue su via Bottoni fino all'incrocio con via del Boschino che si percorre tutta fino all'incrocio con la Statale via Padova e dove, al numero civico 267, si trova il Villino Ippoliti (1929). L'abitazione singola è arricchita da fasce floreali in cemento sopra le finestre e da un grazioso balcone sorretto da capitelli liberty (lo stesso motivo venne ripreso dall'architetto Ciro Contini nel villino di viale Cavour a Ferrara) il cui progetto è da attribuirsi all'architetto Agenore Pezzi.
Villino Ippoliti nel dopoguerra Villino Ippoliti attuale
Agenore Emanuele Luigi Pezzi, era nato a Pontedera il 07 ottobre 1888, la sua famiglia si trasferì a Pontelagoscuro quando era ancora piccolo. Pezzi studiò da geometra e successivamente si diplomò professore di architettura all'accademia delle Belle Arti a Bologna. Venne identificato come architetto“modernista” e siglò con efficacia la Belle Epoque paesana rifacendosi anche a mode estere, ma con buon gusto e dignitosa professionalità. Sposò la pontesana Jole Rosa e fu prolifico progettista per la borghesia e l'imprenditoria locale, tra le sue più importanti ralizzazioni a Pontelagoscuro ricordiamo l'albergo Croce Verde, l'albergo Moderno, il ristorante-albergo da Pietro, la sede del Circolo Cacciatori, il cinema teatro, la sede della Pubblica Assistenza, l'asilo e diverse abitazioni di privati.
Proseguendo lungo la statale via Padova in direzione Ferrara troviamo, attigua e confinante con il villino, Casa Franchini al n.263, edificata nel 1929, più contenuta e semplice nello stile ma che, a causa di successivi interventi di ammodernamento, ha perso molte delle caratteristiche originarie.
Progetto tipologia villino 1930 Casa Franchini attuale
Si continua il percorso lungo la via Padova e, adiacente e confinante con la Casa Franchini, ritroviamo il Palazzone (detto il Vaticano) di cui possiamo ammirare l'imponente prospetto anteriore.
Il grande edificio progettato molto probabilmente dal Comune di Ferrara, segue la necessità dei tempi, infatti le costruzioni delle case popolari nascono con un provvedimento di politica sociale del 1903 a beneficio dei ceti meno abbienti. Da notare come sia ben distante dal concetto di abitazione dell'architetto Pezzi che rifiutava il concetto di casa-alverare, per privilegiare l'ideologia della casa unifamiliare, salubre e dall'evidente caratteristica decorativa.
Il Palazzone detto “Il Vaticano”, l'attuale prospetto anteriore
Il Palazzone detto il Vaticano in una immagine tra le due guerre
Proseguiamo sulla statale 16 via Padova fino al semaforo e proprio sull'incrocio con la via Romito troviamo l'edificio in angolo chiamato la Palazzina (1920), fatta edificare dal tipografo Emanuele Masoli originario di Fiesso Umbertiano che vi aveva stabilito, oltre alla propria residenza, un grande laboratorio tipografico già allora operante su scala industriale.
La Palazzina, laboratorio tipografico Masoli 1920, come è attualmente
Riprendiamo il percorso in via G. Romito che percorriamo fino al termine, contro l'argine dell'importante via d'acqua che collega il fiume Po al Volano e che porta il nome del suo progettista, l'ingegner Giovanni Boicelli.
Lavori di escavazione del canale Boicelli e costruzione della Biconca
di Navigazione tra il Fiume Po e il Volano
Giovanni Boicelli, nato a Vigarano Mainarda il 6 novembre 1857, fu dal 1908 ingegnere capo della Provincia di Ferrara, le sue opere più importanti realizzate a Ferrara furono il progetto del canale di collegamento tra il fiume Po con il Volano (1914), e il progetto del ponte in ferro sul fiume Po fra Pontelagoscuro e Santa Maria Maddalena (1912).
Il Po di Volano è un'ex ramo deltizio del fiume Po che si separa dal corso principale in destra idrografica all'altezza di Stellata di Bondeno per attraversare la città di Ferrara e proseguire fino alla foce in Adriatico presso il lido di Volano.
In epoca medievale era il corso principale del fiume Po fino alle rotte di Ficarolo tra il 1152 e il 1155, lo storico Giovanni Bedani attribuisce invece la deviazione del corso principale del fiume alla rotta Siccarda del 1167, provocata dalla popolazione di Ficarolo.
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