11 giugno 2025

LULGO LA VALLONGA - 1^ PARTE - LA STORIA

 

PASSEGGIATA IN VALLELUNGA

Una passeggiata che ha lo scopo di fare conoscere la storia un insediamento meno noto rispetto al paese di Pontelagoscuro di cui fa parte, ma che ha origini storiche molto lontane. Un antico borgo che é sopravvissuto alle vicissitudini del tempo e attualmente è un importante rione del paese.

Il paese di Pontelagoscuro, oggi frazione del Comune di Ferrara, era un Appodiato sotto lo stato Pontificio era cioè autonomo e indipendente con una propria amministrazione. Dalla sua fondazione (nelle “Memorie” il Frizzi sostiene l’esistenza di un privilegio, datato 1055, donato ai ferraresi dall’imperatore Enrico II.

In tale documento si trova citato il termine “Actum ad Pontem“, che egli individuò nella località di Ponte di Lago Scuro) ha sempre avuto grande peso nel sistema viario, fin dai tempi dell'impero romano, nei secoli successivi ha assunto particolare importanza come centro stategico per le comunicazioni prima fluviali, poi stradali e infine ferroviarie.

Il Lago Scuro con i suoi forti fu un solido baluardo per gli Estensi, divenne per lo Stato Pontificio Ponti Obscuri Lacus, il Porto Franco e frontiera di stato e infine, costituì uno dei principali insediamenti industriali e commerciali di Ferrara fino alla seconda guerra mondiale. Questa passeggiata si sviluppa per tappe successive che toccano e mostrano ciò che ancora oggi rimane di questo angolo di storia locale, a partire dall'originaria e antica Vallonga che diviene nel tempo la Vallelunga e tale rimane fino quando, dopo la seconda guerra mondiale e con la nuova identificazione e ricostruzione del paese, viene identificata semplicemente come via Vallelunga.

foto aerea di Pontelagoscuro del 1935, nel riquadro la Vallelunga

La Vallonga” viene citata in documenti e cronache a partire dal 1300, come ci riporta anche il cavalier Antonio Dolcetti, figura non secondaria del nobilitato borghese di Pontelagoscuro, nelle sue “Memorie storiche compilate al Ponte Lagoscuro da un suo abitante - tomo primo”, scritte tra il 1796 e il 1801.

Nella parte prima di quelle cronache viene riportata una elencazione temporale di fatti storici e salienti a partire dal 1055, accompagnati dalla nota dell'autore “ho scartabellato quanto ho potuto né storici ferraresi”, e tra quelle cronache compaiono due trascrizioni:


“A.D. 1320 - in un rogito di Valentino Rossi del 3 giugno 1320 si fa menzione di una chiesa parrocchiale posta in luogo detto Sandone di Vallonga, soggetta però alla Pieve di Santo Steffano di Bolonitico, ora Arcipretura di Stienta; dedicata alla Beata Vergine Maria, e fu distrutta dal Po.”

“A.D. 1616-1621 - Oratorio di Vallonga - alla parocchiale è sottoposto l'oratorio della Beata Vergine in Vallonga, eretto a proprie spese da Agostino Diani.”

L'oratorio della Beata Vergine rimane tale, anche per le cure dei fedeli, nei secoli e, dopo la alla fine seconda guerra mondiale, che aveva distrutto la grande chiesa parrocchiale di Pontelagoscuro, sopperì per anni a tale mancanza diventando il luogo di culto dove il parroco del paese, don Angelo Cavallini, celebrava le funzioni religiose. Mantenne quell'importante compito fino alla costruzione e consacrazione, nel luglio 1958, della nuova chiesa nel paese ricostruito più a sud del sito originario.


Oratorio della Beata Vergine Maria - Sandone della Vallonga

Gli insediamenti civili della Vallelunga partono dal rione Boschino, l'agglomerato di edifici che si trova all'inizio, in fregio alla strada statale. Durante la seconda guerra mondiale sono stati toccati solo marginalmente dai bombardamenti aerei alleati, che hanno colpito pesantemente Pontelagoscuro, che invece si sviluppava a ridosso del fiume, radendolo quasi completamente al suolo (le stime post-belliche riportano la distruzione del 98% del paese, secondo per solo a Montecassino). Le incursioni aeree alleate nel 1944 (più di trenta) avevano per obiettivo la distruzione dei ponti, stradale e ferroviario sul fiume Po, che permettevano i collegamenti sulle linee di rifornimento per il fronte, allora tenuto dall'esercito tedesco lungo la linea Gotica. Inoltre anche le fabbriche site nel paese, che erano state convertite nella produzione di materie per l'industria bellica, erano obiettivi strategici dei bombardamenti aerei. Il rione Boschino era distaccato dall'agglomerato principale del paese, dove invece si erano sviluppati gli insediamenti industriali e logistici, pertanto fu colpito e distrutto solo in parte, tanto che possiamo ancora vedere alcuni degli edifici costruiti a partire dai primi anni del 1900 e anche gli insediamenti agricoli e le opere urbanistiche realizzate tra le due guerre mondiali.

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