16 settembre 2023

Questa estate, spiaggia libera!

 


La creatura che tolleriamo al nostro fianco solo perché ha delle anatomie sollazzevoli ci sveglia alle sei. Invece di abbatterla con un cazzotto, come prima reazione istintiva, ci produciamo con un immenso sforzo, in un tanto melenso quanto falso:

 - Sì, amore -

Con ben tre ore di sonno addosso ci laviamo i denti col rasoio e pisciamo nell'armadio a muro. La morosa ci ridirige a ceffoni. Carichiamo zaini da trekking con creme presole, post sole, costumi di ricambio, frutta, panini, acqua, spray antizanzare, thermos, asciugamani, ombrellone e con 35 chili di stronzate inutili usciamo di casa. Il sole non è ancora sorto. 

Montiamo sull'ignobile cesso che la morosa voleva comprassimo, uno scooter a due posti che costa come un battaglione di ciao ed esiste solo nel nord Italia. "Praticissimo nel traffico" per due mesi l'anno, il resto è un inferno di intemperie, gelo e raffreddori. Solo il tre febbraio, mentre ogni minimo spiffero nella tuta è una lama d'orrore che ti criogenizza la pelle, comprendi quanto l'acquisto sia stato scaltro.

Si parte.

Attraversi strade deserte, sorpassi pezzi di motociclisti che i pompieri stanno ancora ricostruendo a bordo strada ascoltando in cuffia la musica di Tetris dopo che i centauri, esaltati dal rettilineo, hanno sfiorato i 200 prima di essere proiettati nella troposfera dai dissuasori. 

Arrivi, parcheggi. Togli l'abbigliamento da astronauta necessario a pilotare il cesso, indossi le infradito e arranchi nella sabbia. Ti accampi vista mare che il sole fa capolino. Tutto ciò che vuoi è rimetterti a dormire per dimenticare in quanti modi la vita riesce a violentarti, ma la ciccina di fianco flauta

 - No, tesoro, prima devi metterti la crema che ti scotti -. Ti lubrifichi come un bodybuilder.

 - Ora la metteresti a me? -

A quanto pare la tua ragazza è tetraplegica. Ti alzi. Per farlo sollevi un inspiegabile vortice di sabbia che ti si incolla addosso grazie alla crema precedentemente disposta. Oltrepassi la soglia della disperazione e vuoi solo dormire. Ti giri. Il tuo asciugamano si é ricoperto di sabbia, lo sbatti e il vento ti spalma addosso mezzo litorale. Provi a riposizionarlo. Arriva attorcigliato. Riprovi. È un origami di un cigno. Riprovi. E' padre Pio. Al quinto tentativo vorresti solo cacarci dentro e incendiarlo, ma la morosa si alza e ti aiuta deridendoti. Sei già sudato come una bestia. Crema solare, sudore e sabbia si mescolano ai tuoi peli ascellari creando una poltiglia abrasiva che ti scortica la pelle. Ti distendi. Chiudi gli occhi.

- Bagnetto! -  squittisce la femmina 

- Bagnetto! Bagnettobagnettobagnetto! -

Valuti se stordirla con un calcio a girare, ma rinunzi. Attraversi decine di metri di spiaggia arroventata saltellando come un orango, dopo sette secondi il dolore ti fa sballare e salti a pié pari sul bagnasciuga, atterrando sulla striscia di conchiglie non ancora abbastanza tritate che ti trafiggono le piante dei piedi. In una credibile interpretazione del lago degli ippopotami avanzi tra granchi morti, bottiglie di plastica, rifiuti d'ogni sorta, legno e colonie di tetano. Ridotto come eretico passato per la santa inquisizione entri in acqua. Lo sbalzo termico si fa via via piú orrendo fino ad arrivare ai testicoli, ove milioni di spermatozoi entrano in sonno criogenico.

- Allora, che aspetti? - 

Trilla lei, sguazzando felice - Hahaha! Non mi dirai che è fredda! Dai, buttati! -

Trattieni il fiato e salti in avanti. Il corpo si libera dal putridume oleoso per infilarti in un banco di alghe da cui emergi uso cecchino vietnamita. Sguazzi e il refrigerio ti fa star bene. Galleggi, chiudi gli occhi. Il benessere viene interrotto dalle grida stridule di lei-

 - MEDUSA! ODDIO CHE SCHIFO, UNA... NO, DUE... TRE! QUATTRO! Sono dappertutto! Portami a riva, ti prego! -

Ti carichi sulle spalle la poverina e attraversi un branco di meduse che ti ustionano caviglie, polpacci, pancia. Riattraversi l'inferno di magma sabbioso e la riporti sana e salva alla sua settimana enigmistica. Ti distendi. Chiudi gli occhi. Nell'aria risuona il grido di guerra del popolo: 

- DEEEEEEEENIIIIIIS - È pronunciato dal capo urukai, un'obesa quarantenne simile al gabibbo la cui massima aspirazione è apparire tra il pubblico di Uomini e donne. Sbraita il nome del suo putto. Guardi. Denis è un ragazzino di dieci anni che corre con un pallone.

- DEEEEEEEENIIIIIIIIS - ripete la femmina urlante - DEEEEEEEENIIIIIIIS -

Deve urlare il nome di suo figlio, deve emettere il nome stile radiofaro aeronautico, che va a mescolarsi ai vari LUCAAAAAA, MARCOOOOOO, CARLOTTAAAAAA creando una pregevole cacofonia uditiva.

Dalle retrovie appare il popolo della spiaggia. Famiglia cicciomostra con torma di cani che si avventano contro la torma dei cani di un'altra famiglia in un crescendo di ululati, guaiti, ringhi e latrati a cui si sommano le urla dei padroni che tentano di trattenere le bestie dal massacrarsi, ma è complesso giacché le mani sono occupate da mercanzie, neonati e ombrelloni.

- DEEEEEEEEENIIIIIIIS - procede la krapfendonna - DEEEEEENIIIIIIS -

Ti passano davanti tanga, topless e silicone in tutti i formati. Le guardi per un secondo di troppo e la tua dolce metà sibila

  -Ah! E' così che ti piacciono? -

Valuti se sopprimerla, poi passi i successivi venti minuti a sproloquiare cazzate a cui non crede neanche lei ma che quietano il bagaglio di insicurezze che si porta dietro.

- DEEEEEEEENIIIIIIIS - grida il parabordi umano - DEEEEEEEEENIIIIIIIIS -

Una vecchia si toglie il vestito e non capisci se ha il reggiseno o le ginocchiere. Arrivano in successione: massaggiatori cinesi, venditori romeni, venditori africani, zingari elemosinanti, sei cani che ti annusano e uno che tenta di pisciarti sullo zaino tra le risate estasiate dei padroni. Quest'anno il telegiornale ha già segnalato nei vari servizi  una  crescita esponenziale di furti in spiaggia seguita da accoltellamenti seriali di vigili, bagnini, gestori e stewart che cercano di allontanare gli abusivi, quindi per fare il bagno tocca fare a turno o al ritorno non trovi neanche la sabbia.

Inizi tu. L'acqua ora è tiepida, grazie alle vesciche di tutti i presenti. Chiedi permesso e ti fai spazio per raggiungere un fondale accettabile, oltrepassi la barriera di materassini galleggianti a forma di orca, coccodrillo, banana, papera. Schivi il canneto di boccagli da cui eruttano scatarrate e sei finalmente libero. T'immergi, chiudi gli occhi, riemergi.

Gorgogliando bestemmie ritorni a riva e percorri il litorale in cerca della tua dolce metà facendoti largo. Ti sfiorano discorsi su Berlusconi, immigrazione, reddito di cittadinanza, uscita dall'euro, Travaglio, Guzzanti, Beppe in Internet ha detto che. Fendi orde di rabdomanti che agitano al Dio sole iPad, iPhone, tablet e portatili supplicando un segnale wifi decente con cui postare sui social le foto delle loro gambe. Calpesti un castello di sabbia. Il dolore è assoluto e totale. Guardi. C'era un pezzo di cemento armato dentro.

- DEEEEEEENIIIIIIIS -

Ponderando l'idea che tutto sommato Unabomber aveva le sue ragioni, raggiungi la partner semi ustionata all'ora di pranzo. Dopo aver sbranato le provviste ti metti in coda per un caffè al baracchino.

- Quant'é due caffé?- 

- Dieci euro! -

Scontrino pre-battuto di un euro. Alzi gli occhi, c'è il logo della Lega tra le bottiglie di Aperol. Accerchiato da cani urlanti, bambini schizoidi e genitori isterici sorseggi il tuo goccio di lava, fumi la sigaretta e torni al tuo posto, trovandolo occupato da un gruppo di vecchi che ha costruito una specie di tenda da tornei medioevali. Noti solo in quel momento che dalla sabbia spunta una siringa intramuscolo senza ago.

- Sai . . . - inizia pacata la tua ragazza  - Forse non mi piace tanto, la spiaggia libera -

Rimanete immobili, consapevoli che quando una donna osa ammettere la remota possibilità di errore un vostro qualsiasi movimento facciale la farebbe esplodere come Semtex.

- Perchéééééé . . . ?- 

Domandate, candidamente melliflui. Una madre appoggia il neonato su un tavolino del bar e schiude il pannolino, rivelando uno tsunami di merda.

-Bè, c'è un po' troppa gente -

- Diciiiiiii . . .? -

Un tizio finisce la sigaretta e getta il mozzicone sulle mattonelle. La spegne col piede scalzo. Lancia un urlo e saltella tenendosi il piede. E' così facile riconoscere gli elettori di Beppe, qui.

- Cioè, alla fine abbiamo risparmiato cinquanta euro di ombrellone -

Annuite. In effetti l'anno scorso stavate in una spiaggia semideserta con un'amica di nome Maria e la giornata è finita a fare l’amore sbronzi tra le dune con falò e dormita in tenda. Perché ripetere l'errore? dai, in spiaggia privata ci vanno solo gli snob. In coda al ritorno ascoltate senza fiatare i motivi per cui lei ha scelto di venire qui, meglio comunque della vostra decisione di spendere anche folli somme per uno sdraio e un ombrellone.

- Ma per curiosità....!? - osate  - La Maria dov'è andata? -

Litigata di gelosia fino a casa.

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