
Luna di primavera ,delicata, scopre
col suo chiarore ,quasi spiando,
la pelle tua che sfugge, come lepre,
al cacciatore che la sta aspettando.
Scivola il velo e la sua trama riga
un moto, appena, di imbarazzato riso,
che subito si smorza e che m’intriga
forzandoti lento, paziente ma deciso.
In quell’istante cadono i misteri
e ansante ti riveli, nell’affanno,
loquace dall’immobile che eri;
bugie sincere per la notte vanno.
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