01 agosto 2013

Trapianti: cellule antirigetto al posto dei farmaci.



Un nuovo metodo, testato con successo per ora sui topolini, è stato ideato dal gruppo dell’italiana Giovanna Lombardi ora al King’s College di Londra. Il trucco è semplice: con un prelievo di sangue del paziente prima del trapianto si isolano e si moltiplicano in provetta cellule specifiche (linfociti T regolatori o Tregs) che sopprimono solo le cellule immunitarie causa del rigetto. Dopo il trapianto queste Tregs specifiche si re-iniettano in gran numero nel sangue del paziente e impediscono le reazioni di rigetto.
“Noi abbiamo separato una piccola percentuale dei linfociti T regolatori (Tregs) – spiega Lombardi intervistata dall’ANSA. Queste cellule esistono in tutti noi e hanno la funzione di bloccare una qualunque risposta immunitaria contro il proprio corpo. Abbiamo purificato solo le Tregs antirigetto, altamente specifiche per un certo trapianto”. Queste Tregs, moltiplicate in provetta, sono poi state iniettate a un topo che aveva ricevuto un trapianto di pelle, impedendone il rigetto. Senza l’iniezione di Tregs, invece, il rigetto si verifica.
FONTE:ANSA -  Ordine Medici Palermo

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