Un nuovo metodo, testato con
successo per ora sui topolini, è stato ideato dal gruppo dell’italiana Giovanna
Lombardi ora al King’s College di Londra. Il trucco è semplice: con un prelievo
di sangue del paziente prima del trapianto si isolano e si moltiplicano in
provetta cellule specifiche (linfociti T regolatori o Tregs) che sopprimono
solo le cellule immunitarie causa del rigetto. Dopo il trapianto queste Tregs
specifiche si re-iniettano in gran numero nel sangue del paziente e impediscono
le reazioni di rigetto.
“Noi abbiamo separato una piccola
percentuale dei linfociti T regolatori (Tregs) – spiega Lombardi intervistata
dall’ANSA. Queste cellule esistono in tutti noi e hanno la funzione di bloccare
una qualunque risposta immunitaria contro il proprio corpo. Abbiamo purificato
solo le Tregs antirigetto, altamente specifiche per un certo trapianto”. Queste
Tregs, moltiplicate in provetta, sono poi state iniettate a un topo che aveva
ricevuto un trapianto di pelle, impedendone il rigetto. Senza l’iniezione di Tregs, invece, il rigetto si verifica.
FONTE:ANSA - Ordine Medici Palermo
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