
LE ORIGINI DELLA VITE
Già dal Quaternario compare la Vitis vinifera, specie di cui fanno parte la maggioranza delle varietà ad uva da vino e da tavola attualmente coltivate.
Relativamente alla viticoltura nella penisola italiana, ritrovamenti archeologici risalenti al periodo Paleolitico hanno permesso di recuperare vinaccioli e tralci di vite presso il Fiume Conca nel Riminese .
La pianta dell'uva comparve in due diversi tipi: la "vitis vinifera sativa" (adatta ai climi caldi del Mediterraneo) e la "vitis vinifera silvestris" (che successivamente si addentrerà nella parte più continentale dell'Europa).Alla specie vinifera appartengono le due distinte sottospecie: Vitis vinifera L. silvestris Hegi, cioè la vite selvatica e Vitis vinifera L. sativa Hegi, che è quella coltivata, apparsa cronologicamente più tardi.
La vite da vino (Vitis vinifera) è il prodotto di una lunga selezione per l’ opera fatta dall’ingegno dell'uomo.
Seguendo la nei varî luoghi durante le diverse tappe di questo lungo 'viaggio' protrattosi da allora fino ad epoche più recenti, si possono individuare due vie principali di diffusione:
La diffusione dei varî vitigni orientali risulterà così condizionato dal percorso compiuto dai colonizzatori che erano usi a portare con sé vinaccioli o porzioni di tralci: i primi meno deperibili ed ingombranti, i secondi più pratici da reperire e più veloci da propagare.
Tornando in Italia, già conosciuta dagli antichi storici ellenici del V secolo a. C. come Enotria (dal greco Oijnwtriva = terra del vino), la coltura della vite si può individuare nella tarda Età del Bronzo nel Sito di Stagno (LI) dove accanto a vinaccioli sicuramente di vite selvatica se ne riscontrano altri invece di vite domestica.
Questi ultimi infatti, a differenza dei Greci, allevavano la vite usando un sostegno vivo costituito da una specie arborea tra quelle più diffuse nelle campagne, quali ad esempio l'acero campestre o l'olmo (questa tecnica della vite 'maritata' ha poi passato indenne i secoli attraversando il Medioevo e l'Età Moderna fino ad essere ancor'oggi visibile in sistemi di allevamento tradizionale oramai in disuso).
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