14 luglio 2016

Perchè sono agnostico



" . . . .L’agnostico è scettico, solitario, un outsider. Ha un orientamento meno dogmatico che concreto, la sua visione del mondo è meno una confessione di fede che come già per Thomas Huxley un metodo critico, un punto di vista sperimentale. L’agnostico tende a porre delle riserve, tende al provvisorio. Non ama i fiancheggiatori e i seguaci, le “grandi convinzioni”, i forti nella fede e le teste vuote di ogni genere. Non fonda partiti e sette, non organizza missioni e non paga funzionari. Il mondo per lui non è così univoco come per gli ortodossi di ogni provenienza e provincia. E’ più incline a mettere in dubbio che a dire di sì, più all’obiezione e spesso anche alla ripulsione che a un qualsivoglia consenso, più alla demolizione degli idoli che all’antropolatria e la realtà, tutto intorno al globo, gli fornisce conferme . . .."

Karlheinz Deschner, “Sopra di noi…niente”, ed. Ariele, Milano, 2008


Non sono un ateo, ma non sono neanche un credente, penso che non possiamo accettare una verità soltanto perché qualcuno prima di noi l'ha professata senza alcuna dimostrazione oggettiva. C'è da dire che questa verità ha conquistato molti consensi nella storia, le sontuose cattedrali, gli alti pulpiti, nomi rilevanti di teologi, grandi cattedratici, pochissimi uomini di scienza. Comunque, ritengo che la realtà dell'universo o degli universi è molto complessa, nessuno conosce l'origine, la causa della creazione. Nessuno sa come questo orologio cosmico si sia caricato. Per questo motivo ritengo che l'ateismo è una presunzione, ma anche le religioni presentano questa screziatura logica. Io non affermo, né confuto l'esistenza di Dio. Ci sono molti perché ai quali possiamo dare delle risposte certe, altri perché come la metafonia ai quali possiamo dare delle risposte incerte ed approssimate, ci sono, ancora, altri perché ai quali non possiamo rispondere. Molti sostengono che l'esistenza di un Dio creatore, che riconoscono nel dio biblico, sia una verità scontata, si sentono offesi o peggio vilipesi da chi manifesta una visione diversa, da chi si domanda e risponde in un'altra maniera da ciò che si aspettano. Io sono un agnostico, non mi stanco di proclamarlo, perché sostengo che le problematiche cosmologiche non spiegano l'esistenza di Dio, nè possono negarla. Le evenienze della creazione sono molteplici, l'opera di un Dio vivente non è che una delle infinite possibili interpretazioni. Dinanzi alle problematiche della creazione dovremmo in un certo senso tacere, o quantomeno affrontarle con un minimo di conoscenza scientifica. Ci troviamo davanti ad un'incertezza impressionante, poiché ci sono preclusi quei parametri necessari per penetrare una realtà atemporale, però, possiamo soltanto ipotizzare, mentre le nostre certezze in tal senso appartengono solo ad una metafisica più o meno colorita. Secondo il mio modesto modo di pensare, dovremmo porci con molta umiltà di fronte a problemi simili, senza avere la pretesa di sapere alcunché, senza riempirci la bocca di presunti saperi, che sono solo bugie. Mi rendo conto che l'immagine di Dio è molto seducente, soprattutto, elude la nostra paura, la nostra incertezza esistenziale, l'angoscia della morte come dissoluzione dell' io. Quest'universo così sterminato e freddo che osserva impassibile le vicende umane senza commuoversi, iquasi eternamente assente e distaccato, che sembrerebbe esistere senza una ragione, o addirittura saltare fuori da un nulla, ci fa uscir di senno. Ma se fosse proprio così, non potremmo farci in alcun modo niente, qualsiasi grido sarebbe solo una lettera morta.

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